In Italia esistono molte aziende agricole diverse: aziende vegetali e aziende animali. Fattorie animali: Fattoria Valle Magica, Fattoria Mangimi – Partinico, A.S.D. Natural Farm, Ippoasi Odv, ecc. Fattorie vegetali: GARDEN Loval, La Fonte Azienda Agricola, Fiore, Vannucci Piante, ecc., alcune delle quali possono anche essere acquistate.
Animali da reddito italiani: Un bilancio dell’ultimo decennio
I consumatori italiani sembrano essere ragionevolmente consapevoli dei problemi legati all’agricoltura animale, secondo un rapporto di Essere Animali che esamina gli ultimi dieci anni di allevamento in Italia. Mentre nella nostra biblioteca Faunalytics esaminiamo spesso le difficoltà negli Stati Uniti e in Europa, è raro ottenere un’analisi completa del settore agricolo di una specifica nazione. Essere Animali ha esaminato la quantità di animali allevati e uccisi in Italia negli ultimi dieci anni, dal 2010 al 2019. Lo studio, che ha raccolto le informazioni più recenti, fornisce un quadro di come sono cambiate le preferenze alimentari nel Paese e dimostra i cambiamenti avvenuti nel settore dell’allevamento italiano. Gli italiani sembrano mangiare meno carne (-7%) rispetto ai primi dieci anni del 2000, preferendo le carni bianche e il pesce, considerate opzioni più salutari. D’altro canto, grazie alla maggiore sensibilità verso queste specie, è diminuita la macellazione di conigli (-30%), agnelli (-49%) e cavalli (-70%). Tuttavia, questo non sembra essere il caso dei suini: tra il 2010 e il 2019 sono stati macellati 2 milioni di suini in meno, ma il consumo non è diminuito. Purtroppo, questo non ha migliorato le condizioni negli allevamenti dove si è affermata la tendenza ad allevare suini più pesanti: i suini possono raggiungere i 160 kg e sono spesso destinati ai salumi. In Italia, la metà di tutti i suini è destinata alla produzione del prosciutto di Parma, un marchio che, nonostante sia commercializzato come prodotto “premium”, impiega animali allevati in modo intensivo con una densità media di 1.000 individui per azienda. A questo proposito, Essere Animali ha diffuso i risultati di cinque indagini sugli allevamenti di suini che hanno documentato maltrattamenti e abusi da parte delle aziende fornitrici di prosciutto di Parma. Ma perché gli italiani preferiscono le carni bianche e il pesce alle carni rosse? Un fattore importante è la crescente consapevolezza dei rischi associati al consumo di carne rossa. Nel 2015 lo IARC, l’organismo dell’OMS che si occupa della ricerca sul cancro, ha classificato la carne rossa come sostanza probabilmente cancerogena per l’uomo, mentre numerosi studi hanno collegato il consumo di carne rossa all’aumento delle malattie cardiovascolari, la principale causa di morte in Italia e in gran parte del mondo. Con un’eccezione degna di nota: l’allevamento di mucche, il crescente interesse per le alternative più salutari si riflette in un leggero aumento dell’agricoltura biologica, anche se rimane un mercato di nicchia che rappresenta solo l’1% del totale (6,7% ).
Infine, la quantità di latte consumata annualmente per persona si è ridotta del 15%, passando da 51 litri (13,5 galloni) a 44 litri (11,6 galloni). Le bevande a base di soia e avena, ormai ampiamente disponibili in tutti i supermercati e a prezzi ragionevoli, stanno gradualmente prendendo il posto del latte in Italia.
Benessere degli animali
Il benessere animale consiste nel garantire che l’animale possa esprimere il suo comportamento naturale all’interno dell’ambiente di allevamento, che possa esprimere il più possibile l’etologia del comportamento della sua specie. Per realizzarlo, nel 1965 sono state create e sviluppate le norme denominate “Cinque libertà”, ampiamente accettate, che descrivono le aspettative della società sulle condizioni che gli animali dovrebbero sperimentare quando sono sotto il controllo dell’uomo:
- Libertà da fame, malnutrizione e sete;
- Libertà da ansia e stress;
- Assenza di stress da calore o disagio fisico;
- Libertà da lesioni, dolore e malattie;
- Libertà di esprimere modelli comportamentali normali.